Preparazione
30
minuti
Cottura
15
minuti
Tempo totale
45
minuti
Nutrizione
440
chilocalorie
perpersone
Una delle ricette principe della cultura gastronomica siciliana: 'a pasta chi sadde!!!! Un piatto che io adoro perché mi ricorda la mia terra, i suoi profumi, i suoi sapori, mi ricorda la mia infanzia, le mie urla da bambina mentre correvo giocando per la campagna, mi ricorda quella vita assolata e mediterranea che tanto amavo e che spero un giorno torni ad essere mia.
Come prima cosa pulite le sarde togliendo la testa e le interiora, quindi apritele a metà e tirate via la lisca ottenendo cosi i filetti puliti, ovviamente potete farlo già fare al pescivendolo e portarli a casa già pronti.
Mettete in un tegame un filo d'olio con l'uvetta, i pinoli, i filetti d'acciuga, lo spicchio d'aglio intero e fate rosolare il tutto un paio di minuti.
Aggiungete le sarde e fate cuocere un altro paio di minuti quindi tirate via il tegame dal fuoco. Mettete intanto il pangrattato in una padella antiaderente a fatelo tostare finché non prenderà un bel colore bruno.
Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua, sarà quella che useremo poi per la pasta, salatela e portatela ad ebollizione. Quando l'acqua bolle immergeteci dentro le chiome del finocchietto per un paio di minuti quindi tiratele fuori e in questa stessa acqua buttate la pasta.
Mentre la pasta cuoce tagliate il finocchietto e mescolatelo alle sarde. A metà cottura scolate la pasta con un forchettone e versatela nel tegame con le sarde e il finocchietto, aggiungete un pizzico di peperoncino, un po' d'acqua di cottura e continuate a cuocere. Continuate ad aggiungere acqua poco alla volta fino a quando la pasta risulterà cotta. A questo punto tirate via l'aglio, cospargete con metà del pangrattato, un ultimo filo d'olio a crudo e mescolate il tutto per bene.
Il nome busiate deriva da buso, il lungo e sottile ferro con il quale questa pasta veniva tradizionalmente preparata. Il buso non era altro che il ferro che le donne utilizzavano in casa per lavorare l'uncinetto e infatti il nome dialettale dell'uncinetto è proprio “u busino”. Questo procedimento, da cui nasce la forma così caratteristica, unito alla lenta essiccazione, fa si che questa pasta risulti particolarmente prelibata per la sua "collosità".
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